"La mia sopportazione diminuisce". Il cantante catanese Mario Venuti è al limite e lo confessa sui social

Lo sfogo del cantautore catanese Mario Venuti sul degrado della città è diventato subito virale

A cura di Simona Lo Certo
22 febbraio 2023 09:41
"La mia sopportazione diminuisce". Il cantante catanese Mario Venuti è al limite e lo confessa sui social
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Mario Venuti condivide con i suoi fans social le sue lamentele e si mostra alquanto insofferente sulla situazione in cui è costretto a vivere.

Il cantautore catanese ha scelto di abitare a Catania e precisamente nel quartiere limitrofo al Castello Ursino, ma dopo diversi anni, ora sembra essersi pentito della sua scelta. Ecco il motivo.

Affermando di “non voler andare via”, Mario sottolinea l’evidente degrado che caratterizza il suo quartiere, dove “vent’anni fa scelsi di venire a vivere e che i borghesi della città disdegnavano perché considerato malfamato”.

Sebbene si tratti di “una zona storica, nella quale si trovano edifici di particolare pregio, importanti palazzi e dimore sontuose”, infatti, è oggi altamente esposta all’illegalità, priva di controlli e invivibile.

Il cantante catanese afferma che “è dura” vivere nella zona del Castello Ursino, a causa di quella parte di “autoctoni che purtroppo non ha fatto il salto evolutivo che si richiede a chi deve stare in una comunità civile”.

Mario è consapevole però che, accanto a questa fetta di gente, c’è anche chi “comunque ha puntato su un futuro cambiamento seppur parziale; una sacca piuttosto numerosa di vecchi abitanti; molta gente che lavora duramente e onestamente per permettersi una vita dignitosa e naturalmente, ci sono anche molti immigrati che mi sembrano discreti e rispettosi”.

Ma cos’è che più di tutto da fastidio a Mario?

I pochi o inesistenti controlli, che non vigilano sull’operato dei posteggiatori abusivi, colpevoli di far “posteggiare le macchine perpendicolarmente al marciapiede così da occuparlo e impedire il passaggio dei pedoni”. La presenza di rifiuti che non rispetta le regole previste dal servizio di raccolta differenziata; e le numerose “moto che sfrecciano in barba alle regole, incuranti dei turisti che passeggiano ammirando il castello, o di chi come me porta il cane a passeggio o di chi va in giro a piedi con i bambini. Nessuno gli dice niente perché ti rispondono male e i loro genitori più maleducati di loro sarebbero pronti a difenderli”.

“Insomma”, conclude Mario, “il degrado morale e materiale avanza sempre più. E la mia sopportazione diminuisce“.

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