Lavavetri via Giuffrida Catania: un’inspiegabile e perenne problematica senz’apparente risoluzione

Secondo i residenti di zona e gli automobilisti, di questo passo l’incrocio tra via Vincenzo Giuffrida e il viale Sanzio rischia di trasformarsi in una zona off limits per gli automobilisti poiché, og...

A cura di Marco D'Urso
28 ottobre 2022 16:04
Lavavetri via Giuffrida Catania: un’inspiegabile e perenne problematica senz’apparente risoluzione
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Secondo i residenti di zona e gli automobilisti, di questo passo l’incrocio tra via Vincenzo Giuffrida e il viale Sanzio rischia di trasformarsi in una zona off limits per gli automobilisti poiché, ogni volta che scatta il rosso, subiscono un vero e proprio assalto da parte dei lavavetri.

Il disagio e pericolo anche per la propria incolumità da parte dei lavavetri di via Giuffrida (ricordiamo, seppur ridondante, quest’ultimi tutti abusivi e in azioni illegali e violente) sembrerebbe un’inspiegabile e perenne problematica senz’apparente risoluzione per il Comune di Catania, oltre a un probabile talento da parte dei lavavetri nell’occultarsi e rendersi invisibili a forze dell’Ordine e in particolar modo alla Polizia Municipale.

Nella giornata di ieri vi è stato l’ennesimo episodio di aggressione camuffato da lavaggio vetri ed ora la tensione sale alle stelle. Il comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi: «Chiede immediatamente alle istituzioni competenti di attivarsi per disinnescare in modo definitivo quello che tutti considerano una bomba sociale pronta a scoppiare un’altra volta. Già in passato qui si sono verificate risse e perfino aggressioni nei confronti di un povero automobilista colpito al volto per essersi rifiutato di subire la pulizia del vetro della propria vettura. Tutte le soluzioni adottate finora, per riportare nell’incrocio di via Vincenzo Giuffrida una parvenza di ordine e legalità, sono state un clamoroso fallimento oppure hanno portato risultati circoscritti e di breve durata».

Il comitato infine paventa la mano mafiosa (o dir criminalità organizzata) dietro i lavavetri di via Giuffrida: «L’esercito armato di spazzole e acqua saponata, che parte alla carica appena c’è il semaforo rosso, non può essere fermato solo ed esclusivamente con una politica repressiva perché altra gente prenderebbe il loro posto e il problema si ripresenterebbe puntuale nel giro di un paio di giorni: una cosa già successa e già vista. Bisogna, invece, risalire alla radice del problema: capire magari se c’è qualcuno che li costringe, chi lucra alle loro spalle e chi trae vantaggio da questa situazione».

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