Monologo d’interesse culturale nel giardino della Biblioteca Navarria Crifò: ingresso gratuito

Questa sera alle ore 21 andrà in scena il monologo “20 ANNI – Cronache di inizio millennio dal G8 di Genova” di e con il “cuntautore” Alessio Di Modica. L’evento andrà in scena nella splendida c...

A cura di Marco D'Urso
09 settembre 2022 15:00
Monologo d’interesse culturale nel giardino della Biblioteca Navarria Crifò: ingresso gratuito
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Questa sera alle ore 21 andrà in scena il monologo “20 ANNI – Cronache di inizio millennio dal G8 di Genova” di e con il “cuntautore” Alessio Di Modica. L’evento andrà in scena nella splendida cornice del giardino della biblioteca Navarria Crifò sita a Catania in via Naumachia 18/a, con ingresso libero e sottoscrizione volontaria.

Qualcosa di significativo accadde nei giorni di luglio del duemilauno: una marea di persone di diversa età, provenienza e storie invase le strade di Genova. Erano gli anni dei Social Forum, di quello che venne definito il popolo di Seattle, era tutta gente che sentiva profondamente di essere cittadini del mondo e che credeva che la libertà fosse un diritto di nascita e non di nazionalità. In quel luglio una generazione si scontrò contro il muro di una nuova repressione, si consumò «la più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale» (Amnesty International).

Una ballata metropolitana, che utilizza un linguaggio urbano che attinge all’antica arte del “Cunto”, mischiando antico e contemporaneo, cercando una lingua universale che parli col suono più che col significato. È un racconto personale eppure collettivo allo stesso momento. È il punto di vista del cielo che guarda la folla colorata, i suoni, le danze, i canti, le speranze del mondo che si incontrano in un unico cammino. Poi di colpo, come in una brutta fiaba, tutto sale verso l’alto come il fumo nero dei lacrimogeni, le urla di paura, gli schizzi di sangue, la rabbia che spacca il petto, le fughe per le scalinate … e dopo ore ecco il fischio del treno che riparte per andar via lasciando un pezzo di ognuno li tra quelle strade, sotto quel cielo. Il treno come il tempo non si volge indietro, è un respiro affannato, è una voglia mai doma di libertà che attraversa tutti questi anni per chiedersi ancora il senso di questo viaggio, quello passato e quello da fare ancora.

«È proprio attraverso il viaggio – mentale o reale che sia, interiore o avventuroso- che ogni generazione costruisce la propria memoria e a ben guardare anche la propria leggenda». (Pier Vittorio Tondelli).

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