Caro energia, secondo Confindustria: «Il Meridione non può reggere i rincari energetici»

È un ulteriore stangata. Dopo il lockdown per Covid, l’Italia sembrerebbe non essere più riuscita a riprendersi economicamente e a pagarne il prezzo sono i cittadini, con rincari su rincari. L’ultimo...

A cura di Marco D'Urso
01 settembre 2022 13:42
Caro energia, secondo Confindustria: «Il Meridione non può reggere i rincari energetici»
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È un ulteriore stangata. Dopo il lockdown per Covid, l’Italia sembrerebbe non essere più riuscita a riprendersi economicamente e a pagarne il prezzo sono i cittadini, con rincari su rincari. L’ultimo aumento estero fa tornare a lanciare l’allarme caro energia: se al nord i ristoratori mostrano la “bolletta in vetrina”, al sud vi è un concreto rischio per l’intero sistema sociale, almeno secondo le stime di Confindustria.

A lanciare l’allarme caro energia per il sud è il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese, il quale parla a nome di tutte le otto Confindustrie regionali del Mezzogiorno d’Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Di seguito il comunicato: «Il Meridione non può reggere l’onda d’urto dei rincari energetici, qui rischia di saltare l’intero sistema sociale. Famiglie e imprese. Gli imprenditori del Sud rilanciano l’eco dell’urlo di dolore partito ieri dalle imprese del Nord».

Secondo Confindustria, quest’ultimo caro energia sarà la mazzata finale: «Le imprese del Mezzogiorno finora hanno resistito, eroiche, erodendo i propri margini. Ma i rincari incontrollabili dei costi dell’energia, del gas, del carburante, l’ennesima tempesta insomma sarà il colpo di grazia. Andiamo incontro a tempi drammatici e le imprese non possono restare sole. Urge un intervento netto, convinto e drastico del governo, altrimenti salterà un intero sistema sociale nazionale, che già comincia a sgretolarsi. Ogni giorno che passa sempre più imprenditori sono costretti a interrompere la produzione perché schiacciati dagli extracosti energetici. E per ogni impresa che si ferma, una filiera si indebolisce. È raddoppiato il ricorso alla Cassa Integrazione. E se finora i rincari hanno colpito le imprese, adesso la spinta inflattiva piegherà violentemente i prezzi al consumo. Non c’è più spazio per studiare alternative, non c’è più tempo da aspettare. Subito i provvedimenti necessari: urge fermare la corsa dei prezzi di gas ed energia elettrica. Urge il price cap, il tetto al prezzo del gas. Il tema della necessità di mettere in sicurezza il nostro Paese e mantenere l’industria competitiva».

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