Giornaliste e social media manager ucraine accolte al Comune di Catania

Vicinanza, solidarietà, condivisione, interscambio culturale e partecipazione hanno contrassegnato, nel Palazzo degli Elefanti, l’accoglienza che simbolicamente la città tutta ha riservato a die...

A cura di Marco D'Urso
11 maggio 2022 03:30
Giornaliste e social media manager ucraine accolte al Comune di Catania
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Vicinanza, solidarietà, condivisione, interscambio culturale e partecipazione hanno contrassegnato, nel Palazzo degli Elefanti, l’accoglienza che simbolicamente la città tutta ha riservato a dieci giornaliste e social media manager ucraine giunte in visita nell’ambito del progetto “Erasmus+ European Solidarity Corps”, volto a favorire la mobilità internazionale.

Le giovani professioniste partecipano a Catania a un’esperienza di due settimane di volontariato nel sociale “Short Term Volunteering Team”. I colori della nazione martoriata dalla guerra, che per settimane hanno illuminato il prospetto del municipio e concreti percorsi di accoglienza e solidarietà, hanno delineato anche l’itinerario di visita di palazzo degli Elefanti, sotto la guida del capo ufficio stampa del Comune.

Il tour si è incentrato sulla conoscenza dell’istituzione più importante della città, della sua storia, del suo palazzo monumentale, delle sue stanze ricche di arte: dalla sala giunta alla sala Bellini all’aula consiliare – impreziosite dalle tele di Sciuti o gli affreschi di Contrafatto- dal corridoio dei sindaci al vestibolo che espone il gonfalone della città e custodisce la poltrona su cui sedette Giovanni Paolo II in visita a Catania.

Le giornaliste hanno espresso la loro gratitudine alla città, al Comune e alle associazioni impegnate in iniziative a favore del popolo ucraino, raccontando di essere rimaste colpite e anche affascinate dai contrasti che caratterizzano l’architettura e il “carattere” di Catania, oltre a essersi sorprese ed emozionate nel ritrovare i colori istituzionali dell’Ucraina proiettati sulla facciata di un Municipio lontano dalla loro patria.

La scelta di riservare all’Ucraina le attività del progetto, rivolto a giovani dei differenti paesi europei o extraeuropei convenzionati, è stata determinata dalla guerra, che ha costretto migliaia di ragazze e ragazzi a fuggire dalle città ucraine senza alcuna prospettiva.

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