Alessandra Celentano tra pregiudizio e offesa ad Amici: «Nunzio parla male perché siciliano»

Una frase infelice che sembrerebbe essere fondata su un forte pregiudizio, basato a sua volta sugli stereotipi che nel 2022 non dovrebbe più esistere. La “maestra” di Amici Alessandra Celentano non è...

A cura di Marco D'Urso
03 aprile 2022 18:11
Alessandra Celentano tra pregiudizio e offesa ad Amici: «Nunzio parla male perché siciliano»
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Una frase infelice che sembrerebbe essere fondata su un forte pregiudizio, basato a sua volta sugli stereotipi che nel 2022 non dovrebbe più esistere. La “maestra” di Amici Alessandra Celentano non è nuova a uscite infelici, soprattutto nella sua carriera nel talent show. Potrebbe non destare sospetti la nuova frase discriminatoria della Celentano, se non fosse che anche in passato la donna si è scagliata contro una studentessa del programma originaria del sud: la ballerina Agata Reale e il suo “collo del piede”.

Se nel caso di Agata l’accusa di Alessandra Celentano era tecnica (per lo più), nel caso del ballerino diciottenne Nunzio Stancampiano (originario di Adrano) l’accusa sembrerebbe prettamente volta ad offendere il sud e il giovane protagonista della vicenda. In una frase che appare un misto di pregiudizi e stereotipi anziché commento tecnico, Alessandra Celentano offende Nunzio senza mezzi termini: «Nunzio parla male l’italiano perché è siciliano».

Come sempre, Maria De Filippi tenta immediatamente di ridimensionare quel che apparentemente sembrerebbe un imbarazzante pregiudizio di Alessandra Celentano nei confronti del sud Italia. La conduttrice di Amici interviene con una frase che vuol far da pacere momentaneo ma che non supera la rabbia sicula proveniente dai social: «Dalla Sicilia vengono grandi artisti e scrittori».

Probabilmente consapevole del suo apparente odio perpetuo verso la Sicilia (e sembrerebbe nel particolare contro gli artisti del catanese), quasi alla stregua di Mughini, la matura Alessandra Celentano prima storpia la parlata, imitando una presunta frase sgrammaticata tipica del siciliano, facendo la ripassata al giovanissimo Nunzio: «Io lo voglio bene!» per poi, dopo l’intervento della De Filippi, tentare un “salviniano” «Io amo la Sicilia».

Tralasciando l’apparente odio di Alessandra Celentano per gli artisti siciliani (e soprattutto catanesi), fomentato probabilmente da stereotipi e pregiudizi mai abbattuti, è imperdonabile anche la difesa: come tutti quelli che criticano ingiustamente il sud, non emergono scuse ma solo un tentativo di distogliere l’attenzione dal passo falso. Alessandra Celentano non si scusa né tenta di rimediare: mette una toppa a forma di “Quant’è bella la Sicilia” continuando apparentemente a trasmettere il messaggio che “La Sicilia è bella, peccato per i siciliani”, quand’invece ci si attendeva un dietrofront netto.

Alessandra Celentano dopo la catanese Agata Reale passa ad offendere come nella più becera discussione da bar l’adranita Nunzio Stancampiano, senza dimenticare gli scontri col “collega” catanese Raimondo Todaro. Celentano continua a dichiarare di non avere nulla contro il sud e non seguire nessun stereotipo o pregiudizio ma, come i sempreverdi modi di dire evidenziano, “A pensare male si fa peccato si fa peccato ma…”.

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