Catania affonda nel degrado e nell’abbandono per la politica catanese: «Serve inversione di marcia»

Senza mezze misure (e soluzione) la denuncia del Presidente dell’Assemblea Provinciale di Catania per il Partito Democratico: «Cassonetti bruciati, buche nelle strade, vie al buio e spazzatura ovunque...

A cura di Marco D'Urso
25 marzo 2022 18:10
Catania affonda nel degrado e nell’abbandono per la politica catanese: «Serve inversione di marcia»
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Senza mezze misure (e soluzione) la denuncia del Presidente dell’Assemblea Provinciale di Catania per il Partito Democratico: «Cassonetti bruciati, buche nelle strade, vie al buio e spazzatura ovunque. Questi sono solo alcuni elementi che denotano il declino senza fine di una città come Catania. Una parabola discendente che sta portando l’intero territorio a sprofondare verso un imbruttimento generale inimmaginabile. Pertanto chiedo a tutte le istituzioni competenti un’immediata inversione di rotta. L’attuazione di una serie di provvedimenti che salvino la città dal baratro in cui sta sprofondando velocemente. Un livello di abbandono, degrado e incuria dove a rimetterci come sempre è il cittadino, che oramai non nutre più grandi aspettative nei confronti di coloro che devono amministrare Catania».

Come spesso accade in politica, tante accuse ma nessuna proposta propositiva o risolutiva dei disagi e problematiche sollevate. La politica Saverino continua con un attacco diretto a Salvo Pogliese, sospeso dal ruolo di sindaco in seguito al reato per peculato: «I risultati, d’altronde, sono sotto gli occhi di tutti. L’ennesima protesta o segnalazione di una città che, pezzo dopo pezzo, si sta riducendo ad un cumulo di macerie. Una situazione di assoluta emergenza di cui l’Amministrazione comunale non è esente da colpe visto che ormai non vi è nemmeno la certezza su chi debba rappresentare la città a livello politico e istituzionale».

Saverino chiude: «Uno stato di profonda apatia e abbandono che si ripercuote in ogni ambito sociale e imprenditoriale lasciandoci una fotografia ingiallita di quella che, molti anni fa, era conosciuta come la “Milano del Sud”. Oggi tantissime aziende fuggono anche dalla zona industriale, motore dello sviluppo della città metropolitana che presenta un lungo elenco di problemi irrisolti con gli imprenditori che ogni anno, tra allagamenti e incendi, fanno i salti mortali per poter mandare avanti la propria attività. Aziende difficili da raggiungere per clienti e fornitori anche per le fosse nel manto stradale e ampi tratti di marciapiede letteralmente sprofondati».

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