Sentenza Corte Costituzionale, Pogliese: «Non sarà una legge ingiusta a farmi arretrare di un millimetro»

La poltrona del Sindaco di Catania traballa ma il primo cittadino Salvo Pogliese rimane fermamente saldato ad essa. In merito alla sentenza della Corte Costituzionale depositata oggi, inerente alla no...

A cura di Marco D'Urso
02 dicembre 2021 18:24
Sentenza Corte Costituzionale, Pogliese: «Non sarà una legge ingiusta a farmi arretrare di un millimetro»
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La poltrona del Sindaco di Catania traballa ma il primo cittadino Salvo Pogliese rimane fermamente saldato ad essa. In merito alla sentenza della Corte Costituzionale depositata oggi, inerente alla non fondatezza delle eccezioni di costituzionalità sollevate dal Tribunale di Catania il 5 dicembre dello scorso anno relativamente alla sospensione dall’incarico elettivo, il Sindaco Pogliese ha diffuso una nota.

Il primo cittadino etneo ha dichiarato: «Apprendo e accolgo con serenità il pronunciamento della Corte Costituzionale che, di fatto, legittima quella parte della legge “Severino” che il Tribunale di Catania aveva chiesto di esaminare. Anche stavolta per la sua concreta applicazione mi rimetto rispettosamente al giudizio della magistratura ordinaria, visto che fu proprio il Tribunale etneo, esattamente un anno addietro, a reintegrarmi nelle mie funzioni dopo la temporanea sospensione».

Il Sindaco Pogliese assicura il mantenimento del suo ruolo: «Continuerò nel frattempo a lavorare svolgendo il ruolo di Sindaco per Catania e nell’interesse dei suoi Cittadini. Ritengo, tuttavia, doveroso evidenziare che sulla legge Severino pende già un referendum abrogativo, ritenuto ammissibile dalla Corte di Cassazione, e diversi disegni di legge di modifica sono stati presentati in Parlamento».

Il sindaco catanese infine ribadisce che il suo non è un lavoro ma un atto d’amore, senza intenzione d’abbandonare la poltrona: «Sono certo, nel merito, che la mia condotta limpida e trasparente verrà accertata in ogni sede giudiziaria; ho fatto, lo ribadisco, una scelta d’amore verso la mia Città. Per questa ragione non sarà una legge profondamente ingiusta, come la ritengono illustri costituzionalisti ed esponenti di ogni parte politica, a farmi arretrare di un millimetro. Fino a quando sarò chiamato a farlo, rispetterò il mandato che mi è stato affidato dai catanesi, con lo scrupolo e la coscienza di chi considera Catania la propria vita, la propria famiglia e, da Sindaco, la propria missione».

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