Scontro sindacati: Volanti mal utilizzate e sospetta vigilanza. Problemi con movida e codice rosso (I DETTAGLI)

All’interno della Polizia di Stato etnea i due sindacati sono in aperto scontro. Diverse le problematiche rispettivamente riscontrate dai due organi, tra cui l’utilizzo dubbio delle Volanti a sfavore...

A cura di Marco D'Urso
03 ottobre 2021 14:00
Scontro sindacati: Volanti mal utilizzate e sospetta vigilanza. Problemi con movida e codice rosso (I DETTAGLI)
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All’interno della Polizia di Stato etnea i due sindacati sono in aperto scontro. Diverse le problematiche rispettivamente riscontrate dai due organi, tra cui l’utilizzo dubbio delle Volanti a sfavore dei cittadini e le difficoltà a coprire movida catanese e codici rossi.

Da un lato vi è Coisp e dall’altro Siap, al centro il questore Vito Calvino. Quest’ultimo, secondo la nota Coisp, avrebbe ignorato il sindacato e le: «numerose richieste sindacali a tutela della categoria, della sicurezza della città di Catania e del rispetto della normativa volta a prevenire il rischio da contagio Covid-19». Il comunicato specifica la mancanza dal Questore di: «Ogni forma di dialogo e confronto costruttivo. Un serio malcontento in seno al Coisp demotivando il personale».

Al centro della critica Coisp vi è l’utilizzo delle Volanti, secondo il sindacato, spesso sacrificate o peggio anziché essere utili a mantenere il controllo del territorio e garantire la sicurezza dei cittadini: «Vengono impiegate in servizi di vigilanza fissa, in chiaro contrasto con le circolari del Dipartimento. Si verifica anche che la Volante dedicata al controllo del territorio venga distolta dalla funzione di prevenzione al fine di provvedere all’approvvigionamento dei pasti da somministrare alle persone fermate o in stato di arresto; anche tale circostanza è sintomo di disorganizzazione in quanto è vero che bisogna somministrare gli alimenti ai soggetti fermati ma ciò deve farlo personale dedicato, non quello delle Volanti!».

Altro tema del sindacato verte sul Codice Rosso, strumento fondamentale ma al contempo impegnativo: «A ciò si aggiungono i cosiddetti “codici rossi”. Tali interventi, importantissimi in quanto volti a tutelare le vittime vulnerabili, comportano, spesso, un impiego di 2/3 equipaggi per ore e ore. Anche in questo caso viene sguarnita la vigilanza del territorio catanese: bisogna trovare una valida alternativa volta a garantire il rispetto delle procedure legate ai “codici rossi” e quelle associate alla necessità di vigilare il territorio».

La lista sindacale sembra interminabile. Il Coisp aggiunge diverse critiche (in favore di “buoni e cattivi”) riguardanti: la chiusura dell’ufficio denunce nelle fasce orarie serali e notturne (con incombenze che ricadono sulle Volanti), la carenza di autovetture, la cattiva accoglienza dei fermati non arrestati (spesso costretti a riposare in un sacco a pelo già usato e poggiato per terra), peraltro in condizioni d’igiene generale davvero precarie. Infine il sindacato sollecita il Questore Calvino in merito agli aspetti relativi alla tutela del personale dal rischio contagio da Covid-19.

Quasi dalla parte opposta della barricata vi è il sindacato Siap, che sembrerebbe rispondere al Coisp con un documento sottoscritto dal segretario generale provinciale Tommaso Vendemmia: «Allarme movida, Codice rosso, vandalismo sono temi ricorrenti per quel che riguarda la sicurezza catanese. Colpa di un abbandono della città, di un’inesistente politica di risanamento urbanistico, della mancanza di regole e magari di un corpo di polizia Municipale sotto organico e che fa miracoli? Le forze dell’Ordine e anche i cittadini, che ogni giorno segnalano al 112 o su YouPol, se ne fanno carico, ma il tutto è aggravato dalla situazione strutturale disastrosa che contraddistingue questa città: troppe vigilanze a Tribunali, strutture fisse, ospedali (qualcuno li deve pur fare); troppa mancanza di uomini e mezzi in una città dimenticata da anni».

Il comunicato sembrerebbe far cadere le accuse mosse al Questore, trovando una risposta alle attuali problematiche nel passato catanese: «Il Siap ha da sempre affrontato questi temi, anche con il questore Calvino, il quale si è messo immediatamente al lavoro per la risoluzione di problemi vecchi che si tramandano da tempo, dando priorità a quelli che sono gli interventi più urgenti».

Siap continua: «La coperta è terribilmente corta e i poliziotti sono chiamati ad enormi sacrifici, anche derogando alle loro normali e ordinarie funzioni. Abbiamo apprezzato sin da subito l’implementazione delle volanti, che da sei equipaggi sono passati a nove per turno, manifestando attenzione soprattutto nell’ambito degli interventi di violenza domestica».

Se da un lato Coisp ha esposto una lunga lista negativa di problematiche, dall’altro Siap ne fa una di risoluzioni: «I nuovi locali al Commissariato di Acireale (oggetto di crollo del tetto), la creazione della nuova camera Fermati presso il polifunzionale (un progetto fermo da anni e sboccato da una settimana), ma anche l’imminente spostamento di uffici al piano terra della questura ristrutturato di recente e ancora la dismissione di locali poco dignitosi con lo spostamento d’importanti sedi (quali il settore polizia scientifica, telecomunicazioni, personale ecc). Questo permetterà di ridurre le vigilanze ed implementare i commissariati di zona, sedi anche di uffici denunce».

In conclusione, il sindacato Siap evidenzia ciò che per loro rappresenta un serio disagio: «Siamo preoccupati per il pensionamento d’otre 90 poliziotti in meno di nove mesi e siamo preoccupati per l’età anagrafica di chi resta in servizio. Attendiamo risposte dal Dipartimento».

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