Librino e Reddito di Cittadinanza: famiglia percepiva 3 sussidi, 2 affitti in nero e rubava energia elettrica

Il Commissariato di Librino ha effettuato controlli volti a reprimere il dilagante fenomeno delle truffe aggravate in danno dello Stato finalizzate a percepire indebitamente il Reddito di Cittadinanza...

A cura di Marco D'Urso
08 settembre 2021 15:59
Librino e Reddito di Cittadinanza: famiglia percepiva 3 sussidi, 2 affitti in nero e rubava energia elettrica
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Il Commissariato di Librino ha effettuato controlli volti a reprimere il dilagante fenomeno delle truffe aggravate in danno dello Stato finalizzate a percepire indebitamente il Reddito di Cittadinanza. Nello specifico, un intero nucleo familiare, composto dai due genitori e dai due figli di 25 e 20 anni, dopo aver attestato formalmente residenze fittizie hanno dichiarato d’essere separati e di vivere tutti in luoghi diversi, ottenendo ben 3 RdC.

L’attività investigativa ha fatto emergere che due delle case in cui alcuni membri della famiglia hanno dichiarato di risiedere (una di proprietà dei genitori e l’altra della figlia) sono affittate a degli inquilini senza regolare contratto d’affitto. Tutti questi atti illeciti (ed incivili) hanno permesso al nucleo famigliare di percepire illecitamente 3 Redditi di Cittadinanza e due affitti in nero.

Per non farsi mancare nulla, nella casa in cui effettivamente abita l’intera famiglia è stato accertato il furto d’energia elettrica. L’intero nucleo familiare è indagato in stato di libertà per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di sussidi statali e, solo i due coniugi, anche per furto d’energia elettrica. Oltre l’intervento della Polizia, sono stati informati gli enti competenti tra i quali la Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e la Polizia locale.

Mentre gli agenti erano occupati in una delle residenze fittizie, ubicate in zona Villaggio Zia Lisa II, hanno notato nelle immediate vicinanze una rissa, in cui erano coinvolte circa dieci persone e un minore di 13 anni. I poliziotti sono intervenuti prontamente e, una volta sedata la rissa, hanno identificato i partecipanti, tutti parenti tra loro che, pertanto, sono stati indagati in stato di libertà ai sensi dell’art. 588 del codice penale (rissa).

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