Identificato il 39enne che aveva "spaccato" la vetrina di una rivendita di biciclette

Un uomo di 39 anni di Giarre è stato arrestato dai Carabinieri per un reato di furto aggravato in concorso. Il 39enne infatti, aiutato da due complici in fase di identificazione, aveva pianificato t...

A cura di La Redazione
29 giugno 2021 08:44
Identificato il 39enne che aveva "spaccato" la vetrina di una rivendita di biciclette
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Un uomo di 39 anni di Giarre è stato arrestato dai Carabinieri per un reato di furto aggravato in concorso.

Il 39enne infatti, aiutato da due complici in fase di identificazione, aveva pianificato tutto nei minimi particolari. Nel pomeriggio dell’8 gennaio scorso, lungo il viale Delle Province a Giarre, prese di mira un furgone Iveco Daily di proprietà di una ditta di prodotti alimentari, il cui autista era intento a scaricare della merce. Proprio approfittando di questa circostanza e del fatto che il conduttore aveva lasciato le chiavi inserite nel quadro di accensione, vi salì a bordo lo mise in moto e fuggi via.

Lo stesso veicolo è stato poi utilizzato, il giorno seguente, dai tre malviventi, di cui due a volto coperto e l’altro a volto scoperto, per eseguire la classica “spaccata” ai danni di una rivendita di biciclette ubicata al civico 1 di piazza Ungheria a Giarre, all’interno della quale furono rubate 8 bici per un valore di circa 34.000 euro.

Gli investigatori dell’Arma, acquisite le denunce del titolare dell’esercizio commerciale e dell’autista del furgone, hanno ricostruito l’intera dinamica dei furti collegati tra loro avvalendosi soprattutto delle immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza attive nelle zone d’interesse. Ad inchiodare l’odierno indagato, lo scorrere delle immagini che lo vedono protagonista assoluto sia nel furto dell’autocarro circostanza dove, impavido, agisce a viso scoperto e utilizzando come mezzo d’appoggio l’autovettura di proprietà del padre, che nell’occasione della “spaccata” dove perpetra il reato sempre a volto scoperto. Condizione che ha consentito ai carabinieri, ottimi conoscitori dell’humus criminale operante nel territorio di competenza, di identificarlo e fornire al magistrato della Procura della Repubblica etnea titolare dell’indagini un quadro probatorio completo che, recepito in toto dal giudice, ne ha consentito l’arresto.

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