Disagi mobilità in via Leucatia, Cardello:"Situazioni estremamente rischiose che non si sono trasformate in tragedie"

Una strada altamente trafficata, un piano viario che non esiste e un caos continuo nelle ore di punta. Così si può riassumere la situazione che vivono ogni giorno pendolari e abitanti della zona di vi...

A cura di La Redazione
07 maggio 2021 05:13
Disagi mobilità in via Leucatia, Cardello:"Situazioni estremamente rischiose che non si sono trasformate in tragedie"
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Una strada altamente trafficata, un piano viario che non esiste e un caos continuo nelle ore di punta. Così si può riassumere la situazione che vivono ogni giorno pendolari e abitanti della zona di via Leucatia a Catania. In questa parte della città, divisa tra i quartieri di Barriera e di Canalicchio, il consigliere di “Italia Viva” del II municipio Andrea Cardello chiede all’amministrazione comunale interventi di vivibilità e sicurezza per l’intera area.

Partiamo dal presupposto che qui bisogna fare molta attenzione quando si attraversa la strada– afferma Cardello- in alcuni punti la segnaletica orizzontale si può solo immaginare senza considerare che, quando la corsia è sgombra, molto automobilisti non rispettano i limiti di velocità. Parliamo di una zona dove sono presenti il Castello di Leucatia, moltissime attività commerciali, piazze e scuole che attirano una grande utenza. Situazioni estremamente rischiose che solo per pura fortuna non si sono trasformate in tragedie”.

Via Leucatia è un rettilineo lungo un paio di chilometri e le macchine sfrecciano a tutta velocità. A questo bisogna aggiungere anche la curva a gomito, nelle immediate vicinanze dell’incrocio con via Pietro Novelli, che non permette di vedere i pedoni che attraversano la strada. “L’impiego di agenti per regolare il traffico non può essere considerata una soluzione definitiva– continua Cardello- occorre valutare la possibilità di inserire in via Leucatia anche bande sonore o dissuasori di velocità senza considerare il necessario potenziamento della segnaletica stradale. Un primo passo verso la messa in sicurezza di una zona che deve fare i conti comunque anche con il parcheggio selvaggio”.

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