Viale Grimaldi: spacciava all’ottavo piano nel suo “ufficio”, per eliminare le prove s’inventa uno strambo escamotage

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa hanno arrestato nella flagranza di reato due pregiudicati catanesi di 28 e 40 anni, il primo per detenzione di sostanze stupe...

A cura di Marco D'Urso
30 aprile 2021 18:38
Viale Grimaldi: spacciava all’ottavo piano nel suo “ufficio”, per eliminare le prove s’inventa uno strambo escamotage
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I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa hanno arrestato nella flagranza di reato due pregiudicati catanesi di 28 e 40 anni, il primo per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio ed il secondo per evasione. I due uomini erano assieme solo per amicizia ma entrambi stavano violando la legge.

Al viale Grimaldi i militari avevano effettuato un’attività info investigativa riguardante il civico 18 in cui il continuo afflusso d’acquirenti di droga non lasciava dubbi sull’attività di spaccio che vi si svolgeva all’interno. Gli agenti sono entrati senza ben sapere cos’accadesse all’interno ma si sono fatti “accompagnare” da un acquirente, che li ha condotti all’ottavo piano in cui vi era lo spacciatore ventottenne protetto da un portone in ferro sul pianerottolo.

Lo spacciatore aveva avviato un singolare market della droga in cui, seduto comodamente dietro una scrivania, aveva la cocaina sfusa davanti a sé, assieme al materiale per il confezionamento delle singole dosi, due bilancini di precisione, la somma di 165 euro ed un televisore da cui, attraverso una microcamera, poteva visionare l’ingresso della palazzina.

Nel tentativo d’eliminare le prove, essendosi lui stesso precluso la fuga immediata col portone in ferro, ha deciso di urinare sul pavimento per poi gettare nel mezzo la cocaina, sperando di deteriorala a tal punto da non poter più essere fonte di prova a suo carico. I militari hanno immediatamente bloccato l’azione dello spacciatore riuscendo a recuperare i restanti 10 grammi di cocaina che sono valsi allo spacciatore gli arresti domiciliari.

All’interno dell’immobile è stato trovato anche il quarantenne che, invece di restare ristretto ai domiciliari presso la propria abitazione, aveva pensato bene di prendersi un diversivo per “evadere” dalla monotonia.

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