Va in caserma per l’obbligo di firma ma reitera l’illecito ed è riaccompagnato a casa dai Lupi

I Carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno arrestato un trentatreenne di Misterbianco, responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spa...

A cura di Marco D'Urso
18 aprile 2021 17:48
Va in caserma per l’obbligo di firma ma reitera l’illecito ed è riaccompagnato a casa dai Lupi
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I Carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno arrestato un trentatreenne di Misterbianco, responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’uomo pensava che con il primo arresto sarebbe passato inosservato, invece i Lupi sono rimasti “affezionati” effettuando una nuova e fruttuosa perquisizione.

L’uomo era già stato arrestato il 27 ottobre scorso poiché trovato in possesso di mezzo chilogrammo di marijuana e circa 20 grammi di cocaina e dunque sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I Lupi non avevano smesso di seguirlo, continuando una costante attività info investigativa che lo rendeva nuovamente protagonista della sua passione come pusher.

I Lupi hanno atteso che l’uomo andasse ad assolvere all’obbligo di firma presso la caserma Carabinieri di Misterbianco per effettuare un nuovo controllo. Le “attenzioni” così premurose degli agenti hanno innervosito l’uomo tanto da far procedere i militari a una perquisizione domiciliare nella sua abitazione sita a Nesima superiore. Nel tentativo di limitare gli irreparabili danni giudiziari, il pusher ha consegnato spontaneamente due involucri contenenti circa 20 grammi di marijuana tipo “skunk” ed un bilancino di precisione sporco di “polvere bianca”, prelevati dall’armadio nella stanza da letto.

Il prosieguo della perquisizione ha condotto i militari al rinvenimento d’altri involucri contenenti ulteriori 10 grammi delle medesima sostanza stupefacente e la somma di 200 euro costituita interamente da banconote da 5 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio. L’analisi di laboratorio a cui è stata sottoposta la droga sequestrata, ha stabilito che lo spacciatore avrebbe ricavato 107 dosi da destinare alla vendita al minuto.

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